Il Film Festival della Lessinia è uno degli eventi più significativi nel panorama cinematografico italiano, dedicato esclusivamente alle popolazioni e alle culture montane. La 30ª edizione, svoltasi a Bosco Chiesanuova, ha visto la partecipazione di numerose opere che celebrano la bellezza e le sfide della vita in montagna. Tra queste, spicca “Il Confine di Brina”, un film di Gabriele Donati in concorso nella sezione “Montagne italiane”.

Il film “Il Confine di Brina”: una storia di salvezza e coraggio

“Il Confine di Brina” si basa su un’attenta raccolta di testimonianze e narra storie vere di persone che, durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno rischiato la propria vita per salvarne altre. Al centro della trama, troviamo Maria Luisa Crosina, una storica che, attraverso le sue ricerche, scopre una sorprendente connessione personale con queste vicende.

La sua famiglia, infatti, è tra le poche fortunate che riuscirono a sfuggire alla persecuzione nazista, nascondendosi nelle montagne friulane grazie all’aiuto del sacerdote Don Pietro Cortiula, che nascose cinque membri della sua famiglia a Liariis, piccolo villaggio del Friuli. Questo coraggioso gesto non fu isolato: il film esplora altre storie di salvataggio, come quelle degli alpinisti Ettore Castiglioni e Adamello Collini, che aiutarono dissidenti politici ed ebrei a superare i confini montani, e del maresciallo dei carabinieri Bruno Pilat, il quale facilitò la fuga di 218 ebrei attraverso il passo dell’Aprica.

Il ruolo delle montagne come confine e via di fuga

Le montagne italiane, da sempre simbolo di libertà e rifugio, assumono in questo film una dimensione ancora più profonda. Non sono solo un ostacolo geografico, ma rappresentano una via di salvezza per chi fuggiva dalla brutalità della guerra e della persecuzione. Attraverso scenari mozzafiato e racconti di eroismo, “Il Confine di Brina” porta alla luce la forza umana e la solidarietà che si sviluppa in queste terre montane.

La partecipazione al Film Festival della Lessinia

Essere in concorso alla 30ª edizione del Film Festival della Lessinia è un grande riconoscimento per il regista Gabriele Donati e per tutto il team del film. Il festival, noto per la sua attenzione alle culture e alle storie legate alle montagne, è un palcoscenico ideale per un’opera che fonde il tema della memoria storica con quello della resistenza e della solidarietà.

La sezione “Montagne italiane”, nella quale “Il Confine di Brina” ha gareggiato, celebra ogni anno il rapporto unico tra l’uomo e le montagne del nostro paese. Il Film Festival della Lessinia, sin dalla sua fondazione nel 1995, è diventato un punto di riferimento per il cinema legato alle popolazioni montane, e offre un’opportunità unica di far conoscere storie profonde e spesso dimenticate.

La 30ª edizione del Film Festival della Lessinia

La 30ª edizione del Film Festival della Lessinia, che si è tenuta presso il Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova dal 23 agosto al 1 settembre 2024, ha visto in concorso film da tutto il mondo. Sotto la direzione artistica di Alessandro Anderloni, il festival ha continuato a crescere in notorietà, mantenendo il suo focus sulla valorizzazione delle culture montane. Tra i premi principali vi sono il Lessinia d’Oro per il miglior film, il Lessinia d’Argento per la miglior regia e premi speciali dedicati a temi come la relazione tra uomo e natura.

Un film che tocca il cuore

“Il Confine di Brina” non è solo un film storico, ma un racconto universale di coraggio, sacrificio e umanità. La partecipazione a un festival prestigioso come quello della Lessinia rappresenta una tappa importante per la sua diffusione, consentendo a un pubblico più vasto di conoscere queste storie straordinarie.